Luzzana è Comune in provincia di Bergamo. Si trova a 310 metri sul livello del mare e dista 19 Km. dal Capoluogo di provincia.
Situato in Val Cavallina, alla destra del fiume Cherio, sorge su un terrazzo alluvionale che andò formandosi nel postglaciale di Mindel (circa 480.000 anni fa), in un angolo di pace “degno di una bucolica virgiliana”. (vedi foto di Luzzana).
Questa particolare ubicazione geofisica e la presenza di resti murari medioevali testimoniano del ruolo svolto dal comune quale nodo strategico-militare di Bergamo.
Luzzana viene alla ribalta, per la prima volta, in un documento dell’anno 830 d.C., dove si parla di una proprietà denominata la Sorte di Luzzana, “Sorte illa in Locosiana”.
Il toponimo Sorte, tutt’ora esistente, ci riporta ad epoca romana ed indica i beni immobili che Roma assegnava ai veterani posti in congedo, estraendoli a sorte onde evitare favoritismi.
Il toponimo, poi, “Locosiana”, dell’830 d.C. è da identificare con Luzzana. Durante il cammino della sua storia, “Locosiana” subirà poi diverse modifiche. Nell’886 diventerà “Logossiana”, nel 900 “Logosiana”, “Luxana” nel 1156.
L'attuale forma dialettale, “Löh-ana”, rispecchia fedelmente l’antica denominazione, dove “Loh” sta per löch, luogo e “ana” per acqua. Dal 1156 in poi, mancando nella lingua italiana la ö di löch viene scritto con la lettera u, indifferentemente in una delle seguenti forme: Lusana e Lussana. Dalla metà del 1700 si stabilizzò in Luzzana.
(Tratto da: Felice Bellini, Luzzana. Volume secondo, ed. Villadiseriane, Villa di Serio (BG), 1993, p. 14).
Con la denominazione di Luxana è elencato negli Statuti di Bergamo del XIV e XV secolo tra i comuni appartenenti alla facta di porta S. Andrea.
Con atto rogato il 10 luglio 1392 dal notaio Lorenzo di Grone viene effettuata la ricognizione dei suoi confini con i comuni contermini: tra le coerenze si citano i comuni di Terzo (Borgo di Terzo), Maicco (Entratico), Trescore ed il territorio del Monastero benedettino di Vall’Alta (Albino) (Codice Patetta, 1996). I numerosi riferimenti topografici e toponomastici di confine contenuti nel citato atto notarile, in quello del contermine comune di Trescore del 1392, nonché in quelli di Luzzana e Borgo di Terzo della seconda metà del Quattrocento, permettono di affermare che già in quell’epoca la circoscrizione comunale occupava un territorio grossomodo coincidente all’attuale, individuato verso monte dai confini naturali del bacino del torrente Bragazzo e verso mezzogiorno dal corso del fiume Cherio e dalla strada per Bergamo. Tali riferimenti, che trovano riscontro oltre che nella cartografia ufficiale I.G.M. anche nella toponomastica catastale di metà Ottocento ed in quella ancora in uso, in senso orario, sono: Casa Mazzi (ad domum de Mazis - atto di Luzzana, 1392); Pizzo Gazzo (super Pizzo Gazzii - Luzzana, 1392); Pizzo Casgnola (super costam Casteniolle - Trescore, 1392); in sumo prato de Bazonibus (Luzzana, 1392), ancora in località Casgnola (prato Bazoni seu in Casgnola, come si evince dal Libro delle Decime di Luzzana del 1510, trascr. in Bellini F., 1995); Muria, Mörgia in vernacolo (apud Muriam - Trescore, 1392); Prati Alti (pratum Retoldi - Trescore, 1392); ad Trozzium Pieni (Luzzana, 1392), anch’esso in località Prati Alti (ad Trozium Pieni seu in Pratis Altis, come si legge nell’atto di Luzzana del 1481); Pendesico (per costam Pendesegi - Luzzana, 1392); Valle dell’Acqua (la Val da Laygua - Borgo di Terzo, 1481); Grumes (in Grumezio - Luzzana, 1456); fiume Cherio e infine strada per Bergamo (Luzzana, 1392).
L’assetto territoriale ora descritto è confermato, usando gli stessi riferimenti toponomastici di confine, nelle due successive ricognizioni effettuate il 7 maggio 1456 ed il 20 febbraio 1481 (Confini di varie terre).
Una piccola difformità rispetto al limite odierno doveva sussistere, stando alle indicazioni di direzione del confine fornite dagli atti confinari, nel tratto Sud-orientale con Borgo di Terzo, nella località chiamata nel documento trecentesco Valzelle Foppe Campi Lamponi (Fope Campi Lamponi seu Mineti negli strumenti quattrocenteschi), identificabile con la località “Riècc” (Rivetti nei documenti del Catasto Lombardo-Veneto di metà Ottocento). Il confine infatti, giunto sulla strada per Borgo di Terzo, volgeva a monte seguendola per un tratto, girava quindi ad Est e, giunto sulla strada per Bergamo, dirigevasi a Sud verso Trescore anziché verso Lovere come nel tratto odierno, fino alla sorgente sita in località Grumes, da dove, volgendo nuovamente ad Est, raggiungeva il fiume Cherio ed il confine con Maicco (Entratico).
Come comune autonomo è registrato in tutte le fonti posteriori fino al marzo 1798 (Legge per l’Organizzazione del Dipartimento del Serio) quando viene unito ad Entratico; riacquista autonomia nel giugno 1805 (Comparto territoriale del Regno) e con Decreto 31 marzo 1809 (Prospetto per la concentrazione dei comuni) viene aggregato a Borgo di Terzo insieme ai comuni di Berzo, Grone, Entratico e Vigano. Con la prima riorganizzazione amministrativa del governo austriaco del febbraio 1816 (Compartimento territoriale della Lombardia da attivarsi col 1o maggio), si costituisce nuovamente in comune distinto con la preesistente circoscrizione. Nel 1928, durante il regime fascista, viene autoritativamente annesso ad Entratico (R.D. n. 1067 del 26 aprile 1928). Nel 1945, su istanza popolare, inizia la pratica per la ricostituzione del soppresso comune che diventa esecutiva con D.L.C.P.S. n. 1268 del 19 ottobre 1947 (v. all.). Da questa data non si registrano altre variazioni di circoscrizione.
Ai sensi dell’articolo 26 della Legge 8 giugno 1990 n. 142, il 2 febbraio 1998 viene costituita l’Unione della Media Valle Cavallina che vede coinvolti, oltre al comune in oggetto, i comuni di Vigano S. Martino e Borgo di Terzo.
(Tratto da: Paolo Oscar, Oreste Belotti, Atlante Storico del Territorio Bergamasco. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovracomunali dalla fine del XIV secolo ad oggi, Provincia di Bergamo (Monumenta Bergomensia, LXX), Bergamo 2000, p. 186).